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martedì 8 novembre 2011

La solitudine dell'eroe

Il personaggio di Selene, protagonista e eroina della saga fantasy da me ideata con il primo volume ora in commercio "Notti senza luna", è fondamentalmente un personaggio solo, solitario, la sua vita e anche la sua Missione sono imperniate di solitudine.


Selene è sempre stata sola seppur inserita in un contesto ricco (purtroppo) di altre persone (la maggioranza delle quali, in realtà demoni); soltanto lei con se stessa, nelle sue paure, nei suoi dubbi, nelle sue gioie, sempre sola.


Incompresa, anche, e osteggiata ma è difficile per i comuni mortali capire la grandezza e i tormenti interiori di un eroe e lei è un eroe, è l'eroina della mia trilogia, da lei dipende (in parte certo ma pur sempre dipende) il trionfo del Bene sul Male.


La solitudine non è mai facile, sia che si presenti come "esistenziale" (uno stato dell'anima, il sentirsi soli in mezzo alla folla quando, comunque, si hanno rapporti e contatti con altri) sia che si presenti come solitudine "vera e propria" cioè l'essere lasciati a se stessi, non poter intrattenere rapporti con nessuno, essere isolati.


Riflettendo sul personaggio di Selene e rileggendo gli altri due romanzi da me già scritti ma ancora inediti e i vari racconti brevi, ho notato che la Solitudine è il tema ricorrente nei mie lavori, è lo sfondo, in forme diverse compare sempre e comunque in tutto ciò che scrivo sia per narrazione che per video.


Ho scoperto così il filo conduttore principale che lega, in qualche modo, tutti i miei lavori: il personaggio, il protagonista, l'eroe è solo, in un senso o nell'altro; è incompreso, si trova nel drammatico momento del "tu per tu con se stessi".


Tornando infine alla saga di Selene, chi ha già letto il primo volume, potrà forse obiettare che la presenza di Devin, in qualche modo, scalfisce la solitudine di Selene.
Ma non credo sia così perchè, seppur in quel modo sereno e distaccato che potremmo quasi definire Nirvana, anche lui è solo, solo in una solitudine che più non gli pesa, in una dimensione che non concepisce la solitudine come fa invece l'umana Selene, eppure Devin è solo.


E, senza anticipare nulla, certamente su questo tema, il secondo volume (ora in lavorazione) non smentirà il primo.


E chissà, forse un giorno, se un pubblico anche minimo si raggrupperà intorno a me, anche gli altri due romanzi saranno editi e potremmo confrontarci insieme su questa caratteristica comune dei miei eroi.


Al prossimo post,
l'Autrice

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