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domenica 12 gennaio 2014

Storia di un Collegio


Segnalando l'uscita del mio nuovo romanzo "Storia di un Collegio" anche in versione ebook su stores quali Inmondadori.it, Ultimabooks.it, Bookrepublic.it, riporto la pagina iniziale della storia:


"Il cielo è terso, ormai è primavera e il clima si fa, giorno dopo giorno, più tiepido e piacevole; siedo nel giardino di fronte a casa tra sentieri di fiori e alberi secolari, con in testa mille pensieri e, mentre lo sguardo si perde a rincorrere le nuvole di forme sempre diverse, sorseggio una tazza di tè verde e ancora non riesco a crederci: sono libero, sono sopravvissuto, sono a casa, finalmente.
Sono passati parecchi anni ma la mia mente è ancora ferma a quel tempo, a quel periodo in cui vissi un’esperienza che avrebbe potuto annientarmi per sempre.
Da allora, non ho mai amato tanto la casa, le piccole cose, il semplice fatto di poter disporre della propria esistenza e della libertà perché io, queste cose, stavo per perderle davvero tempo fa, quando, studente universitario, mi ritrovai in una spirale micidiale la cui morsa si faceva sempre più stretta, attimo dopo attimo.
Io soltanto posso raccontarlo, adesso; troppi hanno pagato per una follia, troppi stanno pagando e pagheranno ancora.
I ricordi sono lontani, sbiaditi ma ancora capaci di scuotere il mio animo durante le notti insonni in cui rivedo quei momenti, quei volti, quei luoghi e sento il peso della responsabilità (che forse c’è oppure no).
Immagini di quel periodo tornano a tormentarmi nelle occasioni più improbabili e, allora, capisco che mai niente finisce del tutto, capisco che una parte del mio cervello non è mai tornata indietro con me ma si è fermata in quel luogo ed è pronta a ricordarmelo, caso mai le nuove esperienze della vita mi avessero permesso di dimenticare.
Mi rendo conto che sarò sempre quel ragazzo, rivivrò sempre in quel luogo, sentirò sempre quelle voci, per quanto il mio io si ribelli e rivendichi l’oblio in cui dovrebbero cadere le esperienze negative dopo il riscatto.
E’ vero, ho detto esperienze negative non ciò che ho vissuto che, invece, è impossibile da dimenticare.
Respiro la profumata brezza primaverile, sento il tepore del sole sul viso, osservo il placido e variopinto volo delle farfalle e, sì sono pronto, posso raccontare, posso finalmente far uscire dal silenzio quello che ho vissuto: ero soltanto uno studente in cerca di alloggio, ora sono un sopravvissuto che non può dire il suo nome.

E qui inizia la mia Storia di un collegio."


Stay tuned!


© Flavia Cantini